Roma Street Art – Dove ?

Finalmente anche una città come Roma trova degli spazi per il “nuovo che avanza”.

Io ho iniziato a fare il mio “tour personale” dei vari murales che piano piano stanno crescendo nella città,ecco i punti focali :

 TOR MARANCIA

Grazie al progetto Big City Life, iniziativa di arte pubblica partecipata per la riqualificazione urbana, culturale e sociale svoltasi dall’8 gennaio al 27 febbraio 2015 ed inaugurata il 9 marzo 2015, venti artisti, provenienti da diversi paesi, hanno realizzato dipinti murali monumentali sulle facciate delle undici palazzine del comprensorio di via di Tor Marancia 63.

Il progetto, ideato da 999Contemporary, organizzato da Francesca Mezzano e curato da Stefano S. Antonelli e Gianluca Marziani, è stato sostenuto economicamente da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione artistica e Turismo, da Fondazione Roma-Arte-Musei, dalla stessa l’associazione culturale 999Contemporary e condiviso con ATER del Comune di Roma, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale del Comune di Roma, con lo scopo di trasformare la borgata romana in un distretto di arte pubblica contemporanea unico al mondo, coinvolgendo in questo processo la comunità locale, le scuole e le associazioni di quartiere.

Nell’immagine in alto il murale di DIAMOND (It), Hic sunt adamantes, 2015

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VIA DELLE CONCE

Herbert Baglione (BR)
Murale del brasiliano Herbert Baglione. Lo sfondo è nero e le figure bianche che ne emergono parlano della vita e della morte, dell’ordine e del caos.

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PIAZZA DEL GAZOMETRO

Derek Bruno realizza un’opera murale curata da Stefano S. Antonelli della 999Contemporary di Testaccio. Un’opera di sette metri per quattro in puro stile astratto geometrico in cui l’artista compone con una linea bianca e tre quadrati in prospettiva una lettura del rapporto da oggettivo-soggettivo interrrogando la verità.
La linea rappresenta la realtà, a sinistra la visione oggettiva, a destra la visione soggettiva e, ad incrociare, tre “fette” di interazione con la realtà nei colori base.

Nell’immagine in alto il murale al civico 67 di Agostino Iacurci (IT), artista e illustratore.

VIA DEL PORTO FLUVIALE

l murale raffigura una donna di spalle, nel ritratto compare anche un tondo in cui viene raffigurata una scena di massa. L’opera è ispirata al luogo che la ospita, la “ferramenta” Cantini. Realizzato nel 1914 l’edificio nasce per ospitare tutti i materiali di cui ci sarà bisogno per costruire il quartiere Ostiense, la Roma “moderna” quella con la luce elettrica, il gas e le fabbriche, è per questo che nasce la ditta Cantini e dopo 100 anni tondi tondi è ancora lì a fare lo stesso mestiere. La donna nel ritratto rappresenta il nucleo famigliare ed è ispirata alla fondatrice dell’impresa, una donna, il tondo invece raffigura “i lavoratori” tutti coloro che grazie allo spirito di questa impresa hanno contribuito a costruire il futuro che proprio ora stiamo abitando. Il titolo dell’opera è la risposta alla domanda “chi è quella donna?” ad indicare che è sempre più importante l’opera di chi l’ha realizzata. Di qualunque opera si tratti.

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SOTTOPASSO OSTIENSE

Street artist di fama internazionale hanno realizzato un’opera pubblica collettiva: Moneyless, Martina Merlini, Andreco, 2501, Ozmo, Tellas e Gaia.

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VIA DEI MAGAZZINI GENERALI

In alto l’opera di Sten&Lex (IT) “Black & White Power”, al civico 10. Una galleria di ritratti che raffigura persone comuni seguita da un logo con le forme di pantera dal quale emerge un volto di donna, rappresenta la potenza intesa come forza creativa e il controllo della mente esercitato su di essa.

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VIA DEL COMMERCIO

Al civico 9 (immagine in alto), l’opera murale dell’artista Momo, nato a San Francisco.

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VIA OSTIENSE 80

Sbagliato (IT) “Giunto strutturale”
L’opera segna l’interruzione della continuità di un’opera,  si riduce a suolo e cielo, terra e aria. Scavando ancora più a fondo, sostanza e spirito. L’opera è un tentativo di congiunzione di questi due aspetti, dove la sostanza trova la propria rappresentazione attraverso il suolo.

CIRCONVALLAZIONE OSTIENSE

Grande murale all’Ostiense, su un edificio della direzione Atac che si affaccia sul ponte Settimia Spizzichino.

Autore è lo street artist berlinese Clemens Behr.

VIA CAFFARO 37

Nell’immagine in alto l’opera di Atlas (2010) in via Caffaro 37.

J.B. Rock Anna Magnani Garbatella

Sten Lex via Caffaro_630

VIA EFESO

Linee ondulate, cerchi, righe. La ricerca artistica di Sten & Lex ha attraversato varie fasi, utilizzando oltretutto un processo faticoso, quello dello stencil, che non permette margini d’errore ed ha una natura effimera.

Borondo – Figure antropomorfe
Grande opera murale dipinta da Borondo su due pareti dell’edificio che ospita il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. L’artista nasce a Valladolid, in Spagna, nel 1989.
Trasferitosi nel 2011 a Roma per frequentare l’Accademia di Belle Arti si è da subito imposto sulla scena della street art capitolina. Lavora prevalentemente nello spazio urbano, interagendo con strutture architettoniche e superfici di ogni sorta. La sua poetica, legata prevalentemente alla figura antropomorfa, si situa in un filone introspettivo dove l’essere umano ha un ruolo da protagonista con tutto il suo carico emotivo.
L’opera è stata realizzata in occasione del festival Outdoor 2012.

VIA VALCO DI SAN PAOLO

Nell’immagine in alto il murale dell’artista 108 (IT), Batman, sotto il sottopasso.

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VIA GIUSEPPE LIBETTA

Nell’immagine in alto il murale Citazioni calligrafiche di Brus, artista romano classe 1980. Nell’arco di 12 anni ha viaggiato attraverso le capitali europee. Le radici del suo lavoro affondano nel writing puro e una delle sue caratteristiche si connota sulla ricerca calligrafica. L’opera è stata realizzata in occasione del festival Outdoor 2012.

Sulla stessa via sono presenti i murales di Agostino Iacurci, La conquista dello spazio. Si tratta di illustrazioni monumentali ispirate all’epressionismo realistico che si diffuse in Germania negli anni ’50 del 1900. L’universo pittorico dell’artista si configura infatti come un mondo magico e poetico, con richiami surrealisti che stimolano l’immaginazione di chi osserva.
Iacurci si appropria della città in qualità di luogo pululante di vita, esperienze, problematiche sociali  rielaborandola in un’immagine mentale personale e critica. I giganti sorridenti, dall’espressione bonaria e dagli atteggiamenti bizzarri, sono figure apparentemente innoque che mettono in scena situazioni divertenti, ma che nascondono allo stesso tempo presagi di inquietanti catastrofi.

Iacurci Via Libetta La conquista dello spazio2_630

VIA OSTIENSE 333

L’artista americano Gaia si ispira a Giorgio De Chirico nella creazione del murale Il piccone demolitore e risanatore.
In primo piano una delle figure del Foro italico, poco più in là una serie di banane in putrefazione e ‘La Nuvola’ di Fuksas.
Sullo sfondo l’artista realizza invece quelle che sono le sagoma del Palazzo della Civiltà Italiana, meglio noto come il Colosseo quadrato, e la facciata del MACRO; in lontananza un monumento cancellato che rivolge il piccone verso un cavallo.

VIA GIUSTINIANO IMPERATORE

Gaia (Usa), Sbudellare la città

Gaia (Usa), Sbudellare la città

VIA OSTIENSE 122

Alexis

Murale realizzato dall’artista Blu a febbraio 2013.
L’opera raffigura delle automobili incatenate e un ritratto di Alexis Grigoropoulos, lo studente greco di 15 anni ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto a Exarchia, il quartiere anarchico di Atene, il 6 dicembre 2008

VIA OSTIENSE 195

SAM3 ha realizzato Silhouette, un murale raffigurante una silhouette nera vestita di stelle che guarda davanti a sè una sfera di luce, forse la luna, al cui interno si muovono uomini senza identità.

VIA IGNAZIO PERSICO

Murale realizzato da C215.

Don Nino – Pasticceria,Gelateria e Caffetteria

Una mia amica mi ha segnalato questo posticino carinissimo che ha appena provato con piacere : Don Nino.

Dall’incontro di giovani maestri artigiani di dolcezze e di altrettanto giovani amici, dalla condivisione delle passioni che da sempre li accomunano nasce Don Nino. Maestri gelatieri e pasticcieri che hanno fatto della bontà delle proprie creazioni una ragione di vita. Una bontà ottenuta dosando con sapienza gli ingredienti più buoni che la natura ha da offrire, nel pieno rispetto della tradizione. Giovani imprenditori, amici, con una sfrenata passione per le cose buone, fatte come si devono fare, senza troppi fronzoli né artifici, che guardano al passato con una nostalgica voglia di riproporne il meglio.

Don Nino è un posto unico, un paradiso di dolcezza, dove lasciarsi conquistare da prelibate creazioni frutto di mani sapienti, in cui si sente un ingrediente forte e caratteristico: è l’amore e la passione che solo il vero artigiano può metterci dentro. Nel mondo di Don Nino tutto è frutto della natura, il meglio della natura, ricercato e poi scelto con cura per ottenere sapori veri che si erano un po’ dimenticati, ma di cui sentivamo il bisogno. Entrare nel nostro mondo è un’esperienza di piacevole stupore che rispolvera ricordi ed emozioni che regalano un sorriso.

Dove ?

Cosa ?

Gelateria

Pasticceria

Caffetteria

Vi ho fatto venire un po’ di curiosità oltre che fame??! 😉

Palazzo Zuccari

Il Palazzetto Zuccari è un edificio situato a Roma, costruito da Federico Zuccari, all’incrocio tra via Sistina e via Gregoriana, su piazza Trinità dei Monti.

Federico Zuccari era un artista di origine urbinate, che aveva già lavorato a Roma e a Firenze (suoi gli affreschi nella cupola di Santa Maria del Fiore) creandosi una notevole fama. Richiamato nell’Urbe per una serie di commissioni, decise di crearsi una sontuosa dimora che rispecchiasse l’importanza dell’artista, il suo estro e la sua creatività, con un progetto molto più grandioso di quello che aveva creato a Firenze (il palazzo Zuccari).

Nel 1590 comprò il lotto di terreno posto in una invidiabile posizione panoramica vicino alla Trinità dei Monti, sui resti degli antichi giardini di Lucullo, e iniziò la realizzazione di quello che è uno dei più importanti esempi di casa d’artista in Italia. L’artista si rovinò quasi per portare a termine i suoi grandiosi progetti, che dovettero essere in parte ridimensionati. Alla sua morte (1609) lasciò la casa agli artisti dell’accademia di San Luca, anche se di fatto se ne impossessò Marc’Antonio Toscanella. La famiglia Zuccari riacquistò il palazzo dai Toscanella e lo stesso restò patrimonio degli Zuccari fino a che l’avvocato Federico Zuccari (1843-1913), ultimo discendente della dinastia, decise di venderlo ad Henrichetta Hertz. Girolamo Rainaldi ingrandì poi il complesso, dandogli l’aspetto che venne mantenuto fino al 1904, quando fu ristrutturato pesantemente.

Nel frattempo vi visse anche la regina Maria Casimira di Polonia dal 1702, che vi fece costruire un arco in legno sopra via Sistina e la facciata a portico balconato verso la piazza, opera dello Juvarra applicandovi lo stemma di Polonia. Vi fece allestire, anche, un piccolo teatro privato che funzionò dal 1704 al 1714, rappresentandovi a beneficio della nobiltà romana opere in musica del suo musicista di corte Domenico Scarlatti[1].

Nel 1756 divenne sede della prima casa romana dei Fratelli delle Scuole Cristiane, fin allora ospitati nel vicino convento dei Cappuccini alla Trinità dei Monti, sicché l’edificio assunse la denominazione popolare di Palazzo dei frati. Questa destinazione è testimoniata in un’incisione di Giuseppe Pinelli che rappresenta l’uscita dei ragazzi dalla scuola, accompagnati da due fratelli dell’ordine[2].

Durante il Grand Tour divenne una locanda per artisti e vi soggiornarono Joshua Reynolds, Johann Joachim Winckelmann, Jacques-Louis David e i Nazareni, che vi lasciarono un affresco oggi a Berlino. In seguito divenne di proprietà di Enrichetta Hertz, che poi lo donò al governo tedesco, costituendo la Biblioteca Hertziana, specializzata in storia dell’arte.

Gabriele D’Annunzio citò il palazzo nel romanzo Il piacere (vi si trasferisce Andrea Sperelli).

La caratteristica più curiosa del palazzetto risiede nella decorazione, in particolare nelle cornici delle porte e finestre esterne che hanno l’aspetto di mostruose bocche aperte, ispirate al Giardino di Bomarzo e legate allo stile fantasioso dell’architettura manierista alle soglie del XVII secolo.

Il palazzo era costituito inizialmente da tre corpi: quello adibito a studio su piazza Trinità dei Monti, quello residenziale con facciata principale su via Sistina, e il giardino con ingresso da via Gregoriana. In contrasto con la semplicità degli esterni, l’interno si presenta come la dimora di un illustre artista. Il tono di rappresentanza toccava il culmine nella scalinata, nel salone, nella galleria e soprattutto nel giardino. Lo studio occupava la punta dell’intero complesso a pianta trapezoidale e ne rappresentava, in una similitudine antropomorfica, la testa. La rappresentazione dell’arme di famiglia i pani di zucchero sono ben visibili nel fregio della trabeazione dorica alternati dalle stelle comete, parti anch’esse dello stemma di famiglia. All’interno si trovano alcuni affreschi di Giulio Romano, provenienti da Villa Lante sul Gianicolo.

I tre mascheroni su via Gregoriana formano tuttora una delle maggiori attrattive del Palazzo. Per Zuccari che anni prima aveva usato una forma analoga per una illustrazione della porta dell’inferno dantesco, essi avevano un chiaro significato: erano destinati a sbalordire e spaventare il visitatore, che avrebbe esitato dapprima a oltrepassare la soglia, ma sarebbe stato poi tanto più colpito, per contrasto, dall’incanto paradisiaco del giardino.

Quest’ultimo, di forma pressoché quadrata con ben 17 metri di lato, era forse coperto da un pergolato di rose simile a quello dipinto sulla volta della loggia contigua ed era abbellito da fontane e statue, come nelle vedute di giardini che decorano quella che era la camera da letto del pittore. La singolarità e bellezza dell’edificio doveva essere il testimone della grandezza e del successo dell’artista.

Il complesso restauro del palazzo nei valori architettonici, delle strutture e degli apparati decorativi, degli anni 2000, progettati e diretti dall’architetto Enrico Da Gai, e la realizzazione dell’edificio della biblioteca, opera dell’architetto Juan Navarro Baldeweg, si inseriscono nel programma di ri-funzionalizzazione completa dell’Istituto Max-Planck per la Storia dell’Arte, che fu fondato nel 1913.

Quasi quasi domani in pausa pranzo ci faccio un salto 😉

Natale di Roma – Il ritorno dello storico tram 907

In occasione del Natale di Roma un tuffo negli anni Venti per festeggiare  con un tour da Porta Maggiore a Valle Giulia a bordo del tram 907, storica vettura ad otto finestrini, ormai esemplare unico, acquisita e restaurata dal Graf (Gruppo romano amici della ferrovia).

Così domenica 19 aprile, in collaborazione con Atac e il Cesmot, il 907 tornerà sui binari, facendo anche alcune tappe in punti particolarmente suggestivi, per permettere ai passeggeri di fare foto alla bellezze della città. Le partenze in programma sono alle ore 10 e alle ore 11.40 da Porta Maggiore, oppure alle 10.50 e alle 12.30 dal capolinea di piazza Thorvaldsen, in prossimità della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Villa Borghese .

Natale di Roma, domenica torna sui binari lo storico tram 907

Natale di Roma, domenica torna sui binari lo storico tram 907

Natale di Roma, domenica torna sui binari lo storico tram 907

Le piazze più belle del Mondo

Tra le piazze più belle del mondo ce ne sono parecchie Italiane,ovviamente oserei dire.Troviamo :

Italia, Ascoli Piceno, Piazza del Popolo

Cominciamo con la piazza di Ascoli Piceno, un gioiello che non tutti conoscono, una perla preziosa. Pavimentata interamente con lastre di travertino, la piazza vi stupirà per la sua luminosità e la sua raffinatezza, che nasce da un ricercato intreccio di portici e logge, palazzi rinascimentali, edifici storici e chiese dai tratti gotici ed eleganti: sedetevi al Caffè Meletti e degustate l’Anisetta, magari a pancia piena dopo esservi rimpinzati di olive ascolane. Qui vi riconcilierete col mondo e sorriderete alla tranquillità della vita che scorre, tra bimbi che giocano e bici che solcano la piazza. L’atmosfera è da sogno. 

Italia, Roma, Piazza di Spagna
Roma di piazze spettacolari ne ha certamente più d’una. Abbiamo scelto per voi Piazza di Spagna perché, ne siamo certi, vi lascerà senza fiato: ammirate la celebre fontana barocca del Bernini, la Barcaccia, tornata alla ribalta delle cronache recenti, e se siete appassionati di poesia fate sosta nella casa del poeta inglese John Keats, ora trasformata in un museo. Non andate via senza essere saliti in cima all’elegante scalinata di Trinità dei Monti: ora spalancate gli occhi e i polmoni e respirate bellezza. Se ci andate in primavera troverete la scalinata piena di fiori che colorano l’atmosfera e la solleticano coi loro profumi. 
Italia, Venezia, Piazza San Marco
Il fascino intramontabile di Piazza San Marco intriga ogni viaggiatore: crocevia di popoli diversi, culla di interi secoli di arte e storia, questo è uno di quei posti che si fissa nel cuore e nella memoria. La Basilica di San Marco, altera e maestosa, cattura l’attenzione, ma gli occhi attingeranno meraviglie ovunque, dalla Torre dell’Orologio alle Procuratie Vecchie e Nuove, dall’Ala Napoleonica fino al Campanile. Sfruttate il volo dei piccioni per un tocco di romanticismo nelle vostro foto e se trovate l’acqua alta nessun problema, basta un paio di stivali e il gioco è fatto. Napoleone la definì “il salotto d’Europa”.
Italia, Napoli, Piazza del Plebiscito
Napoli intera è un patrimonio inestimabile di ricchezze e Piazza del Plebiscito, nella sua monumentale grandezza, vi conquisterà. Girate su voi stessi e ammirate il Palazzo Reale, il Palazzo Salerno, il Palazzo della Prefettura e la Basilica di San Francesco di Paola, con il suo coreografico portico a emiciclo. Se ci andate all’imbrunire, poi, lasciatevi conquistare dai giochi di luce del sole che scende che si mescolano con la luce artificiale e, per concludere, concedetevi un sogno ad occhi aperti davanti allo scorcio del Vesuvio, visibile dalla piazza. 
Italia, Siena, Piazza del Campo
Si caratterizza per la sua forma a conchiglia, Piazza del Campo, e stupisce chiunque vi si trovi per il bellissimo effetto che provoca nel turista: vi sembrerà di essere al centro del mondo. Intorno a voi, il Palazzo Comunale, in mattone e marmo, bellissimo e nobile; la Torre del Mangia, tra le più alte torri antiche d’Italia; la Cappella di Piazza, che è uno scenografico tabernacolo marmoreo ai piedi della torre, e la Fonte Gaia, prima fonte pubblica cittadina. Arte, storia e bellezza si intersecano e ne resterete ammaliati. È qui, inoltre, che si svolge lo storico Palio di Siena.
Repubblica Ceca, Praga, Piazza della Città Vecchia
Staromestské Namesti, Piazza della Città Vecchia, è il centro del quartiere Staré Mesto, la Città Vecchia, appunto, e gode di un fascino tutto particolare, con la sua aura romantica e seducente. Le belle decorazioni delle case romaniche e gotiche e la Casa alla Campana di pietra, in stile rococò ne fanno un luogo suggestivo come pochi altri al mondo. Sulla piazza si affacciano la Chiesa di San Nicola e quella di Santa Maria di Týn, il Palazzo Kinský e il Municipio della Città Vecchia, con il suo famoso orologio astronomico che tiene i turisti col naso all’insù nell’attesa dello spettacolo che si svolge allo scoccare di ogni ora. 
 
Cuba, La Habana, Plaza de la Revolución 
C’è un posto da visitare al più presto, prima che inevitabilmente gli eventi storici lo cambino. Quel posto è Cuba. E La Habana, di conseguenza. Una volta qui non potrete prescindere da Plaza de la Revolución, che colpisce per la sua vastità e che riporta alla mente la grande Storia, rievocando i tempi della Rivoluzione cubana e delle grandi folle che l’hanno riempita. Ammirate il memorial a José Martí e, di fronte, il Ministero degli Interni con la famosa immagine del Che realizzata da Enrique Ávila. Autentica e coinvolgente, questa è una terra che vi resterà nel cuore. Cuba è un tesoro, è un ritmo che travolge, è vita che scorre.
Belgio, Bruxelles, Grand-Place
Nucleo centrale della città, la Grand Place è d’estate un’incantevole cornice per concerti, rappresentazioni ed eventi vari, mentre in inverno, specie durante il periodo natalizio, diventa uno scenario quasi da favola grazie ai tipici mercatini, pieni di vita, luci, colori e…cioccolato! La fusione dei diversi stili architettonici tipici del nord Europa, ben visibile negli edifici che la circondano, come il Municipio, la Maison du Roi e le case delle Corporazioni, la rende una perla di rara bellezza, di un’eleganza indiscussa che unisce antico e moderno. 
Russia, Mosca, Piazza Rossa
Adiacente al Cremlino, questa è la piazza principale di Mosca: con una superficie di oltre 70.000 metri quadrati, deve il suo nome ad un aggettivo in lingua russa che significa sia “rossa” sia, in passato, “bella”. Sulla piazza sorge la splendida cattedrale di San Basilio, con le sue cupole luminose; il monumento agli eroi nazionali Kuz’ma Minin e Dmitrij Požarskij, che cacciarono da Mosca gli invasori polacchi; il mausoleo di Lenin e il Gum. Una piazza che affascina, tutta da scoprire. 
Argentina, Buenos Aires, Plaza de Mayo
Centro della vita politica di Buenos Aires, Plaza de Mayo ospita alcuni degli edifici più importanti della città, dalla Casa Rosada, sede del governo, fino al municipio di Buenos Aires, la Cattedrale Metropolitana di Buenos Aires e la Banca d’Argentina. Con questo nome si ricorda la rivoluzione di maggio del 1810 che diede inizio al processo d’indipendenza dalla Spagna, avvenuta poi nel 1816. Una piazza dai mille volti, un’architettura affascinante e un’atmosfera davvero unica al mondo.
Francia, Parigi, Place de la Concorde
L’obelisco egizio di Luxor, in granito rosso, domina Place de la Concorde, piazza più grande di Parigi e centro nevralgico della città: una volta qui, infatti, potrete decidere se spingervi verso gli Champs-Elysées o fare sosta ai magnifici giardini delle Tuileries, se scegliere di fare una passeggiata lungo la Senna o di entrare nella chiesa della Madeleine. Avrete l’impressione di avere il mondo in una mano. Sulla piazza, signorile ed elegante, statue e fontane si susseguono maestose, per un’atmosfera aristocratica e…francese. 
Inghilterra, Londra, Trafalgar Square
Costruita per ricordare la vittoria dell’Inghilterra nella battaglia di Trafalgar grazie all’ammiraglio Nelson, questa è una piazza importante per la città, nonché sede di molte ambasciate. La Nelson’s Column, con i quattro leoni di bronzo alla base, svetta sulle belle fontane e sugli edifici della piazza, tra cui spicca la National Gallery, maestosa e piena di tesori. Giovane, dinamica e spettacolare, Trafalgar Square è una tappa obbligatoria nel vostro soggiorno londinese. 
Marocco, Marrakech, Jamaa el Fna
Dichiarata Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità, questa piazza marocchina è davvero un posto speciale, magico: c’è da rimanere stregati a guardare gli incantatori di serpenti o ad ascoltare i cantastorie, che vi faranno volare in alto con la fantasia. Cuore della città rossa, Jamaa el Fna vi regalerà emozioni che difficilmente ritroverete altrove: perdetevi, nel vero senso della parola, nelle viuzze strette dei souk, tra gioielli berberi e borse di pelle, e poi godetevi lo spettacolo del sole che tramonta da una delle terrazze dei numerosi caffè della piazza, magari sorseggiando un tè alla menta. 
Cina, Pechino, Piazza Tienanmen
La Tienanmen, da cui la piazza prende il nome, è il monumento che conduce alla Città Proibita, e cioè il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing. Questo posto deve la sua fama in particolare alle proteste del 1989 e oggi è una delle piazze più ricche di personalità e carattere, dal notevole impatto visivo. Sulla piazza potrete ammirare il monumento agli eroi del popolo, la Grande Sala del Popolo, il Museo nazionale di storia cinese e il mausoleo di Mao Tse-tung. E ricordatevi, siete nel posto giusto se cercate un posto da guinness dei primati: questa è la piazza pubblica più grande del mondo!
Polonia, Cracovia, Piazza del Mercato
Vivace centro culturale e artistico, Cracovia è una città a dir poco meravigliosa, con un centro storico che fin dal 1978 è stato dichiarato, per intero, Patrimonio dell’Umanità Unesco. Ne fa parte anche la bellissima Piazza del Mercato, con il suo Sukiennice, lo storico Mercato dei Tessuti di Cracovia, che colora questo spazio e lo riempie di suoni e bancarelle di souvenirs e gioielli. Entrate nella Basilica di Santa Maria, che sorge sulla piazza e che vanta uno dei più antichi altari medioevali d’Europa, e poi godetevi la vita della piazza, piena di musicisti, artisti di strada e turisti che arrivano da ogni parte del mondo. 
Russia, San Pietroburgo, Palace Square
Passeggiare nel bel mezzo della Piazza del Palazzo, con al centro la Colonna di Alessandro, dedicata allo zar Alessandro I, costruita per commemorare la sua vittoria contro Napoleone, è come fare un salto indietro nel tempo: l’Ermitage, il Palazzo dello Stato Maggiore, la Prospettiva Nevskij e il complesso dell’Ammiragliato fanno di questo luogo uno dei più affascinanti al mondo, sicuramente uno dei più magnificenti e più carico di storia. 
Iran, Isfahan, Piazza dell’Imam
La Moschea dello Scià con le sue stupende decorazioni; il palazzo Ali Qapu, costruito all’inizio del XVII secolo come residenza degli Scià di Persia; la Moschea Sheikh Lotfallah e l’antico enorme Bazaar di Esfahan  creano un’atmosfera unica, incantata, per una delle piazze più grandi del mondo dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’umanità nel 1979. 
Germania, Monaco di Baviera, Marienplatz
Sorseggiate una delle ottime birre tedesche nel pieno centro di Monaco e regalatevi la visuale su questa piazza splendida, dominata dall’imponente edificio in stile neogotico, il Neue Rathaus, il Nuovo Municipio e dalla torre che ospita il celebre Glockenspiel, il più grande carillon della Germania che per tre volte al giorno rievoca due grandi eventi della storia della città. 
Messico, Città del Messico, Plaza de la Constitucion
Plaza de la Constitución, meglio conosciuta come El Zócalo, nasce esattamente sopra ai resti di Tenochtitlan, capitale dell’impero Azteca, ed è il cuore pulsante di questa metropoli caliente e vivace: il Templo Mayor, il Palacio Nacional, la Cattedrale metropolitana della città e il tricolore messicano che sventola esprimono perfettamente l’essenza di questa terra incredibile. Artisti, danzatori in costume, lustrascarpe: la piazza pullula di vita.  
Spagna, Madrid, Plaza Mayor
Popolata di giorno e di notte, regale e maestosa, Plaza Mayor, con la sua pianta rettangolare completamente chiusa da edifici a tre piani, è accessibile attraverso nove porte, tra cui il famoso Arco de Cuchilleros. Al centro, la statura equestre di Felipe III; sotto i portici, bar e ristoranti per assaporare l’ottima cucina spagnola.
Siete daccordo?
Beh non basterebbero “100 posizioni” per stilare la mia di classifica…

Pinzimonio….a Roma Cazzimperio :D

Sabato ho fatto l’aperitivo con degli amici del mio ragazzo.All’arrivo di questo piatto ho esclamato “Il cazzimperio!” e nessuno capiva cosa stessi dicendo ahahaaaha Ovviamente sapevo si trattava di un espressione dialettale…Ecco qui :

Con pinzimonio (cazzimperio [dial.] altrimenti detto “zalimperio”, o “cacimperio”) si indica propriamente una salsa a crudo fatta con olio d’oliva, sale e pepe, in cui si possono intingere ortaggi crudi quali sedano, carote, carciofi e simili.

Taluni sogliono indicare con questo termine una specie di fonduta a base di formaggio.

Il termine cazzimperio, prettamente romanesco, è di etimologia incerta, anche se la tesi più avvalorata è che derivi dall’italiano arcaico “cazza”, il cui significato è quello di mestolo, arnese usato dagli alchimisti. Codesto termine viene citato in una poesia del 1942 diTrilussa, e in un sonetto del 1831 di Giuseppe Gioachino Belli che recita:

« “La bbotta de fianco”
[…]Scappò allora ridenno er sor Zaverio:
«Co ssale e ppepe e cquattro gocce d’ojjo
poderissimo facce er cazzimperio»[1] »

I termini “pinzimonio” e “cazzimperio” sono stati usati anche da Roberto Benigni nel suo show Tuttobenigni 95/96; infatti all’inizio dello spettacolo l’attore si finge un politico intento a fondare il “Partito del Pinzimonio”, termine per il quale il maestro Nicola Piovani ha inciso una canzone omonima.

Panificio Nazzareno

Se avete voglia di un locale easy dove poter mangiare di tutto,dai piatti tradizionali romani a piatti sfiziosi o pizza,passando per i dolci e dove gustare anche un ottimo apertivo/cornetto/panino…a Ponte Milvio trovate Panificio Nazzareno.

Ecco le foto di una mia cenetta a base di Hamburgher (Vegetariano e non)

Oltre ad essere il cibo delizioso è carinissimo il locale (e con prezzi non eccessivi!).Una parte confina con la cucina a vista,esperienza molto particolare,ed una parte è contenuto in una “grotta” dove perderete anche a pranzo il senso del tempo.

Enjoy!

A tutto cibo!

Ultimamente ho sperimentato un po’ di cose che mi incuriosivano :

La nuova ricotta Galbani

Farcigusto Buitoni

Pasta salmone ed avocado

Pane al carbone con brie e salmone e per ultima la fonduta di formaggio…. pinguedine a noi!

I canederli

I canéderli o Knödel dal ted. Knot (nodo, grumo) o knedlíky in ceco sono un primo piatto tipico della cucina tedesca sudorientale, austriaca, ceca, slovacca, polacca, trentina e altoatesina. Si tratta di grossi gnocchi composti di un impasto a composizione variabile di pane raffermo.

Mentre nella cucina tedesca questi grossi gnocchi sono molto diffusi con uno sterminato novero di varianti e nomi differenti (oltre a Knödel anche Klöße), nella cucina italiana sono presenti unicamente nelle cucine regionali dell’Alto Adige e del Trentino (quando questi facevano parte della Contea austriaca di Tirolo), del Friuli, della Venezia-Giulia, dell’alto Veneto e dell’alta Valtellina. In particolare, “canederli” è un termine tradotto diKnödel, e che si riferisce unicamente alle ricette di Knödel più diffuse nel Tirolo. In friulano i canederli sono chiamati chineglis o chineghi. A Trieste vengono chiamati gnochi de pan (gnocchi di pane). Nelle valli ladineprendono il nome di bales o balotes, da bala (sfera, palla).

Sapevate che nella cappella del Castel d’Appiano si trovano affreschi romanici che ritraggono una signora che mangia i Canederli?Per gustare questi meravigliosi canederli nel loro luogo di nascita,sappiate che da fine settembre a inizio ottobre vengono organizzate delle settimane gastronomiche in onore del piatto probabilmente più tipico dell’Alto Adige.A Castelrotto,per esempio,hanno luogo ogni anno le settimane “Canederli & canederli”.

Ecco quelli che ho preparato io : Canederli allo speck

Ferdinand Cheval

Ferdinand Cheval, un postino francese privo di  formazione architettonica o artistica accademica, ha impiegato 33 anni per la costruzione di questa struttura straordinaria, denominato “Palais Ideal”, “Palazzo ideale”.  O forse è meglio dire “immaginario”. Una reggia su scala ridotta (350 metri quadrati) costituita da rocce di strane forme,  cementate insieme: la costruzione del palazzo iniziò nel 1879 e fu completata nel 1912. Cheval iniziò a realizzarlo dopo essere inciampato su una pietra. Da quel momento l’idea, le tasche e la tracolla piene di sassi e decine e decine di miglia per raccogliere e collezionare pietre e ciottoli di forme stravaganti. Oggi, rappresenta un particolare esempio di architettura naïf e nel tempo ha sollecitato  la curiosità di artisti come André Breton, Max Ernst e Pablo Picasso Il Palais Ideal si trova a Hauterives, una città nel sud est della Francia. E ‘aperto quasi tutto l’anno per le visite e  spesso è utilizzato per  concerti e mostre d’arte.  Nel 1969 è stato riconosciuto monumento nazionale francese.

Francia, il capolavoro del postino che stregò Picasso: costruì una reggia in 33 anni (con rocce e ciottoli)

Francia, il capolavoro del postino che stregò Picasso: costruì una reggia in 33 anni (con rocce e ciottoli)

Francia, il capolavoro del postino che stregò Picasso: costruì una reggia in 33 anni (con rocce e ciottoli)

Francia, il capolavoro del postino che stregò Picasso: costruì una reggia in 33 anni (con rocce e ciottoli)

Francia, il capolavoro del postino che stregò Picasso: costruì una reggia in 33 anni (con rocce e ciottoli)

La republica.it