Oggi,da brava psycho,mi sono svegliata con la voglia di andare a visitare Tivoli.
Tivoli è un comune italiano di 56.503 abitanti della provincia di Roma nel Lazio.
Antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di Roma (1215 a.C.).
L’insediamento arcaico nacque e si fortificò sulla riva sinistra dell’Aniene, dove sorsero l’acropoli e gli edifici antichi (e tornarono poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la transumanza delle greggi fra il Tevere e l’Abruzzo, lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la via Valeria.Ancor oggi il rione dell’antica acropoli si chiama Castrotevere.
Il fatto che l’antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto sabini e latini), è confermato dall’esistenza del grande santuario di Ercole Vincitore(restaurato dal giugno 2011), classico eroe latino divinizzato, i cui resti sono databili al II secolo a.C., ma che si può facilmente far risalire ad un più antico luogo di culto comune di popolazioni che si incontravano per commerciare.
Sistemato nel IV secolo a.C. il contenzioso con Roma in espansione, e riconosciuta municipio romano con la Lex Iulia municipalis nel I secolo a.C., Tivoli divenne fra l’altro sede di molte ville di ricchi romani, come testimoniano i numerosi resti.
Quelle ancor oggi note e identificate sono attribuite a Orazio, a Cassio, a Publio Quintilio Varo, a Manlio Vopisco (i cui resti sono incorporati nell’attuale Villa Gregoriana). Il culmine di questi insediamenti fu rappresentato dalla villa di Adriano, nel II secolo.
Nel Medioevo Tivoli fu sede viscovile e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimonio vescovile si schierò con i ghibellini; tuttavia questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui statoseguì le sorti.
Nel 1867 fu testimone della Campagna dell’Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani.
Durante la seconda guerra mondiale la città, che si trovava sul percorso della ritirata dei nazisti verso il nord lungo la via Valeria, fu duramente bombardata dall’aviazione anglo-americana, che puntava ad interrompere i collegamenti ferroviari e stradali che da Roma conducevano verso l’Adriatico.
Durante l’occupazione tedesca fu forte la presenza di nuclei partigiani. Ciò comportò sanguinose ritorsioni nonché la distruzione di infrastrutture da parte dei nazisti in ritirata.
Fino agli anni settanta del XX secolo Tivoli rimase città a vocazione fortemente industriale e con una solida base operaia, orientata politicamente a sinistra, almeno nelle elezioni sovracomunali. Nella fase di deindustrializzazione che seguì, vi fu anche forte e sentita la contrapposizione politica degli anni di piombo. Numerosi furono gli estremisti di destra e di sinistra anche di rilevanza nazionale provenienti da Tivoli o legati alla città.
Mentre la parte moderna della città, costruita o ricostruita dopo la seconda guerra mondiale, presenta caratteristiche architettoniche e urbanistiche modestissime, la parte antica conserva persistenze medioevali di rilievo e permette percorsi interessanti e pittoreschi. Si trovano qui, anche, i principali e più antichi siti archeologici urbani, come l’acropoli, con il tempio di Vesta e il tempio della Sibilla, il tempio della Tosse, il Santuario di Ercole Vincitore.
Più in alto, sulla spianata che domina la campagna romana, sorgeva l’Anfiteatro di Bleso, costruito in età adrianea. I resti del monumento, parzialmente demolito e interrato nel XV secolo per riservarne la posizione dominante alla Rocca Pia voluta dal papa Pio II Piccolomini, tornarono alla luce nel 1948.
La città è ripetutamente citata nella memorialistica del Grand Tour e rappresentata in un gran numero di vedute: principali punti di attrazione erano l’orrido della Villa Gregoriana e la cascata dell’Aniene, e le due ville oggi patrimonio dell’umanità UNESCO, la Villa Adriana e la Villa d’Este.
Monumenti
- Villa Adriana;
- Villa d’Este;
- Villa Gregoriana;
- Tempio di Vesta;
- Tempio di Sibilla;
- Tempio della Tosse;
- Santuario di Ercole Vincitore;
- Anfiteatro di Bleso;
- Rocca Pia;
- Corso del fiume Aniene
Le Chiese
- Chiesa di San Biagio vescovo e martire;
- Chiesa di Sant’Andrea Apostolo;
- Chiesa di San Francesco d’Assisi, detta anche Chiesa di Santa Maria Maggiore;
- Chiesa di San Silvestro Papa;
- Chiesa di San Bernardino da Siena;
- Chiesa di San Giorgio martire;
- Chiesa di San Pietro alla Carità;
- Basilica Cattedrale di San Lorenzo diacono e martire;
- Chiesa di San Michele Arcangelo;
- Chiesa Madonna della Fiducia;
- Chiesa di Sant’Antonio Abate;
- Chiesa di San Getulio;
- Chiesa di San Giovanni Evengelista;
- Chiesa di Sant’Anna;
- Santuario della Madonna di Quintiliolo.
Le Chiese scomparse
- Chiesa del Gesù;
- Chiesa della Madonna della Febbre;
- Chiesa di Santa Maria al Carciano:
- Chiesa di Santa Cecilia vergine e martire;
- Chiesa di Santa Maria del Ponte o di San Rocco;
- Chiesa di San Valerio;
- Chiesa di San Martino;
- Chiesa di Sant’Alessio;
- Chiesa di San Giovanni Battista;
- Chiesa di San Benedetto Abate;
- Chiesa di San Pantaleone;
- Chiesa di Sant’Agnese.
Tivoli possiede alcune chiese architettonicamente rilevanti e assai antiche: al papa tiburtino Simplicio è attribuita dalla leggenda la fondazione del Duomo, e delle chiese (in effetti romaniche) di San Pietro alla Carità, San Silvestro, e di Santa Maria Maggiore. Nella Chiesa di San Giovanni Evangelista, attualmente all’interno dell’omonimo complesso ospedaliero, è visibile un ciclo di affreschi del secondo Quattrocento, attribuiti o al Perugino o al Pinturicchio, o a Melozzo da Forlì.
Mmmmmh…mi preparo l’itinerario va 😀